Indice | Dedica
| Prefazione | Capo
I | Capo II | Capo
III | Capo IV | Capo
V | Capo VI | Appendice
Saggio sopra l'Arte storica
Alla Maestà di Vittorio Amedeo Re di Sardegna, ec.
Galeani Napione
Sacra Reale Maesta'
Chi va gloriosamente segnando le orme impresse da' maggiori Eroi non
può non interessarsi ne' progressi di un'Arte destinata ad eternarne
la memoria. Me avventurato pertanto, se, siccome degno è senza
alcun dubbio della M.V. il soggetto dell'Opera, che mi è concesso
di umiliarle, così alla sublimità del medesimo corrispondesse
il mio lavoro, che potrei lusingarmi di ottenerne il gradimento da un
Sovrano, che è Protettor singolarissimo delle Scienze tutte, perché
ne è ottimo Conoscitore. Ed a chi apparterrà un Saggio sopra
l'arte Storica, se non ad un Principe, che racchiude nell'intelletto lo
spirito di tutta la passata Storia, e porge materia alla futura?
Videro, o SIRE, e ne stupirono i più profondi ed acuti Pensatori
ne' primi anni della M.V. dalla provida e saggia mente del suo Gran Padre
messa in opera l'eroica educazione di Ciro immaginata da Senofonte, e
videro LEI non solo corrispondere a cure sì sublimi, ma eseguir
ciò, a cui quel Filosofo avea stimato non potersi l'uomo accostare
se non coll'idea, vincer le stesse speranze, e crescere alla gloria d'Italia.
Ogni Facoltà corse bramosa, che la M.V. vi rivolgesse l'animo.
La Storia, cioè la notizia del Governo, delle Scienze, e de' costumi
degli antichi e moderni Popoli non ebbe l'ultimo de' suoi pensieri; ed
in quella età, in cui celebrar si dobrebbe senza fine la sola brama
di conoscere le rimote Nazioni, ne era ELLA informata al pari di (V) chi
le avea con passi filosofici trascorse, e con applauso del Pubblico descritte.
Né le virtù dell'ingegno andavano nella M.V. scompagnate
da quelle del cuore; anzi questo medesimo pregio di dottrina veniva in
LEI vie maggiormente nobilitato da quello dell'animo, pregio tanto più
degno di commendazione, quanto è meno conosciuto da' volgari. Moltissimi
son coloro, che della Storia utilmente si servono per giungere a conoscer
gli uomini: ma chi desiderò di conoscerli per potersi vantare di
una inutile scienza, chi diffidando di essi per guardasene, chi per imparare
il modo di soggiogarli, chi infine eziandio per rovinarli e distruggerli;
ELLA gli conosceva infin d'allora e per saper difenderli, e per saper
renderli felici. Felice adunque l'Età nostra, che vede in V.M.
adempiute le sì ben concepite speranze; felice l'Italia, che l'ammira,
e se ne gloria, l'Europa, che si ripromette di veder da LEI emulate le
più luminose gesta degl'invitti suoi Predecessori, tutti i Popoli
soggetti a questo fortunato suo Dominio, che vedendo nella M.V. chi solo
potea riparar la dolorosa perdita da loro fatta, ritrovano in LEI un Sovrano
degno di rasciugare lacrime sì giuste; e me pure felice, che, qualunque
sia per essere l'esito di queste mie giovanili fatiche , già ne
sono infin d'ora sopra d'ogni mio merito ricompensato coll'essermi dalla
M.V. permesso di fregiarle coll'Augusto suo Nome, e che potrò sempre
gloriarmi d'aver aggiunto a' favori concessi dalla REAL CASA DI SAVOIA
a' miei antenati il tanto ambito onore di uscir per la prima volta al
Pubblico sotto gli auspici di un Monarca sì grande ne' principi
faustissimi del glorioso suo Regno.
DI V.S.R. MAESTA'
Umilissimo,obbedientissimo,
e fedelissimo Suddito
Giovan-Francesco Galeani Napione
di Cocconato Passerano
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