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Gian Francesco Galeani Napione

Saggio sopra l'Arte storica

Dedica

Note editoriali

Indice | Dedica | Prefazione | Capo I | Capo II | Capo III | Capo IV | Capo V | Capo VI | Appendice

Saggio sopra l'Arte storica
Alla Maestà di Vittorio Amedeo Re di Sardegna, ec.

Galeani Napione

Sacra Reale Maesta'

Chi va gloriosamente segnando le orme impresse da' maggiori Eroi non può non interessarsi ne' progressi di un'Arte destinata ad eternarne la memoria. Me avventurato pertanto, se, siccome degno è senza alcun dubbio della M.V. il soggetto dell'Opera, che mi è concesso di umiliarle, così alla sublimità del medesimo corrispondesse il mio lavoro, che potrei lusingarmi di ottenerne il gradimento da un Sovrano, che è Protettor singolarissimo delle Scienze tutte, perché ne è ottimo Conoscitore. Ed a chi apparterrà un Saggio sopra l'arte Storica, se non ad un Principe, che racchiude nell'intelletto lo spirito di tutta la passata Storia, e porge materia alla futura?

Videro, o SIRE, e ne stupirono i più profondi ed acuti Pensatori ne' primi anni della M.V. dalla provida e saggia mente del suo Gran Padre messa in opera l'eroica educazione di Ciro immaginata da Senofonte, e videro LEI non solo corrispondere a cure sì sublimi, ma eseguir ciò, a cui quel Filosofo avea stimato non potersi l'uomo accostare se non coll'idea, vincer le stesse speranze, e crescere alla gloria d'Italia. Ogni Facoltà corse bramosa, che la M.V. vi rivolgesse l'animo. La Storia, cioè la notizia del Governo, delle Scienze, e de' costumi degli antichi e moderni Popoli non ebbe l'ultimo de' suoi pensieri; ed in quella età, in cui celebrar si dobrebbe senza fine la sola brama di conoscere le rimote Nazioni, ne era ELLA informata al pari di (V) chi le avea con passi filosofici trascorse, e con applauso del Pubblico descritte.

Né le virtù dell'ingegno andavano nella M.V. scompagnate da quelle del cuore; anzi questo medesimo pregio di dottrina veniva in LEI vie maggiormente nobilitato da quello dell'animo, pregio tanto più degno di commendazione, quanto è meno conosciuto da' volgari. Moltissimi son coloro, che della Storia utilmente si servono per giungere a conoscer gli uomini: ma chi desiderò di conoscerli per potersi vantare di una inutile scienza, chi diffidando di essi per guardasene, chi per imparare il modo di soggiogarli, chi infine eziandio per rovinarli e distruggerli; ELLA gli conosceva infin d'allora e per saper difenderli, e per saper renderli felici. Felice adunque l'Età nostra, che vede in V.M. adempiute le sì ben concepite speranze; felice l'Italia, che l'ammira, e se ne gloria, l'Europa, che si ripromette di veder da LEI emulate le più luminose gesta degl'invitti suoi Predecessori, tutti i Popoli soggetti a questo fortunato suo Dominio, che vedendo nella M.V. chi solo potea riparar la dolorosa perdita da loro fatta, ritrovano in LEI un Sovrano degno di rasciugare lacrime sì giuste; e me pure felice, che, qualunque sia per essere l'esito di queste mie giovanili fatiche , già ne sono infin d'ora sopra d'ogni mio merito ricompensato coll'essermi dalla M.V. permesso di fregiarle coll'Augusto suo Nome, e che potrò sempre gloriarmi d'aver aggiunto a' favori concessi dalla REAL CASA DI SAVOIA a' miei antenati il tanto ambito onore di uscir per la prima volta al Pubblico sotto gli auspici di un Monarca sì grande ne' principi faustissimi del glorioso suo Regno.

DI V.S.R. MAESTA'

Umilissimo,obbedientissimo,
e fedelissimo Suddito
Giovan-Francesco Galeani Napione
di Cocconato Passerano

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