Comitato
editoriale:
Guido
Abbattista|Franco Arato|Pierangelo Castagneto|Calogero Farinella|Rolando Minuti
Presentazione
Con la ripubblicazione
dei due saggi "Economia e società in Montesquieu" (1993)
e "Quattro temi dell'Esprit des Lois" (1988),
prende avvio l'edizione digitale in linea degli scritti di Salvatore Rotta,
scomparso a Genova esattamente un anno fa, nel febbraio 2001: alla sua
commemorazione anniversaria questa iniziativa vuole rappresentare un piccolo
contributo.
Più ampie motivazioni tuttavia hanno dato vita a questo progetto.
Ad ispirarlo non è stato solo il desiderio di rendere omaggio a
una grande figura di studioso che lascia un vuoto incolmabile nella storiografia
italiana sul Settecento, ma anche la speranza che questa impresa editoriale
consenta di ridare unità formale e visibilità a scritti
pubblicati nell'arco di circa trentacinque anni nelle sedi più
disparate e talvolta meno note.
La ricerca di Salvatore Rotta ha valso allo studioso una fama di eccezionale
erudizione, ma ha anche generato un'immagine di dispersione, di occasionalità
e di frammentarietà che solo in minima parte corrisponde al vero.
In realtà, è facile retrospettivamente rendersi conto di
come il lavoro di Rotta abbia seguito alcuni filoni molto precisamente
identificabili, corrispondenti a campi d'interesse vitali e mai abbandonati
nel corso di una prolifica carriera. Basta uno sguardo alla bibliografia
completa degli scritti che pubblichiamo nell'ambito del presente
progetto, a completamento di quella che gli allievi prepararono nel 1996,
in occasione del settantesimo compleanno, per vedere come gli studi su
Montesquieu e l'Illuminismo francese abbiano rappresentato, di quei filoni,
uno dei più duraturi, fecondi e brillanti. Ultima testimonianza,
vorremmo quasi dire 'monumento', di questa decennale riflessione è
stata, del resto, proprio l'edizione critica dello Spicilège,
che ha catalizzato le energie dello studioso - senza affatto assorbirle
per intero - negli ultimi anni della sua vita e che rappresenta il suo
contributo alla grande edizione delle Oeuvres complètes
montesquieuiane, in corso di pubblicazione per la Voltaire Foundation,
e uno dei suoi lasciti più significativi. Il valore esemplare dei
diversi saggi su Montesquieu, che, presi insieme, costituiscono un apporto
di grande qualità alla conoscenza del pensiero del presidente di
Bordeaux, non può tuttavia oscurare l'originalità assoluta
delle ricerche condotte da Rotta in altri ambiti: l'Illuminismo italiano,
per esempio, la storia della cultura italiana e la storia della scienza
in Europa tra '600 e '700, la storia culturale e politica della repubblica
genovese in età moderna.
Benché autore di alcuni stimolanti scritti di sintesi, Rotta era
storico che, per tratti caratteriali e per stile di lavoro, poco simpatizzava
con quel genere storiografico. Ne è testimonianza la rarità,
nel complesso della sua produzione, di lavori a carattere generale: un
aspetto che non sorprende certo chi abbia avuto modo di seguirlo nella
sempre sofferta gestazione e conduzione di una ricerca, fino al licenziamento
per le stampe di una versione conclusa a malincuore e di cui quasi mai
lo si udì dichiararsi soddisfatto. La dimensione ottimale della
ricerca era per Rotta quella del saggio monografico. Qui sapeva dispiegare
il massimo dell'energia, qui, nella profondità dello scavo, la
sua passione instancabile per l'esattezza o la novità del particolare
prevaleva su qualsiasi pretesa di generalizzazione o di categorizzazione.
Non si trattava affatto di pura propensione erudita, ma dell'espressione
di un irrinunciabile rigore filologico e insieme "morale". Rotta
identificava istintivamente il compito principale del ricercatore, traendone
personalmente motivo di operosità, nel procurare conoscenze nuove
e significative, sempre controllate e verificate, e, insieme, nel non
sottrarsi alla responsabilità del giudizio. Lo studio d'impianto
biografico, anche quando si trattava di editare epistolari e carteggi,
costituiva per lui - uno degli storici delle idee meno storicisti che
sia possibile immaginare - la forma forse più congeniale
e quella nella quale ha prodotto le cose sue migliori. Crediamo non lontano
dal vero individuare la sostanza della sua storiografia nell'idea che
ciò che è degno di storia fossero non le 'strutture', il
'collettivo', l'opinione', bensì l'intelligenza umana, la creatività
dei singoli, la loro capacità di apprendere, studiare, innovare,
operare nella propria società e nella propria cultura, per migliorarle
con un contributo di originalità e di non conformismo.
Salvatore Rotta era, infine, uomo che, per quanto amasse intensamente
la ribalta, la pubblica discussione, la partecipazione ai dibattiti e
ai convegni, non teneva però particolarmente alla visibilità
editoriale e accettava di pubblicare i propri lavori senza alcuna preoccupazione
per la loro effettiva possibilità di circolazione.
Certamente tutti questi elementi hanno contribuito in modo diverso a costruire
della sua opera un'immagine di frammentarietà e di dispersione.
La lettura dei singoli studi, in realtà, rivela sempre una brillantezza,una
acutezza, una profondità di pensiero, un gusto - per il risultato
dell'indagine, per la completezza delle ricostruzioni, per il senso dell'intuizione,
per la soluzione del problema interpretativo o filologico, talvolta per
lo sberleffo e la boutade all'indirizzo delle idées
reçues - che ne costituiscono il valore assoluto e che conferiscono
loro interesse e piacevolezza decisamente rari nella produzione accademica.
È però sicuramente vero che molti dei migliori studi rottiani
furono pubblicati, come si dice, 'alla macchia'. Bene lo sanno i suoi
estimatori, che nel corso degli anni non hanno mai finito di scoprire
un particolare contributo di cui non avevano mai sentito parlare o che,
conoscendolo, non erano mai riusciti a leggere, proprio per la sua ristrettissima
circolazione.
Sono questi i motivi che hanno persuaso dell'opportunità di ripubblicare
una ampia scelta degli scritti di Salvatore Rotta, raccogliendoli secondo
interni, naturali criteri di affinità tematica e talvolta riesumandoli
dall'esilio loro riservato da sedi editoriali non di primo piano.
Siamo certi che potranno così essere apprezzate appieno e nel modo
dovuto l'importanza del suo contributo alla storiografia del Settecento
europeo e la sua figura di grande ricercatore e di autentico, benché
inquieto e tormentato maestro.
La riedizione
avverrà in formato digitale in linea sotto forma di volumi distinti,
corrispondenti ciascuno ad una delle aree tematiche indicate nel dettaglio
del "Piano di edizione"
e che troveranno collocazione all'interno della biblioteca telematica
Eliohs.
Anticipazione di alcuni singoli scritti verrà data sulla rivista
elettronica Cromohs. L'edizione non includerà
le opere monografiche apparse come volumi separati o quelle più
ampie pubblicate all'interno di opere collettive ben note e diffuse.
Desideriamo
esprimere un ringraziamento collettivo a tutti coloro - studiosi, colleghi,
amici, editori - che hanno variamente contribuito alla realizzazione di
quest'impresa, in particolare accordando il permesso per la ripubblicazione
di lavori apparsi originariamente all'interno di riviste, collezioni,
atti di convegni.
L'edizione
è dedicata a Lucia Rotta Falcone, come tributo alla memoria dell'uomo
che è stato il compagno della sua vita.
Febbraio
2002
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